Anzio e dintorni: Sermoneta, la città dei Templari

Il borgo di Sermoneta, dall’aspetto tipicamente medievale ma le cui origini vanno ricercate addirittura in epoca preistorica, si affaccia sull’Agro pontino e si presenta ai visitatori come una fortezza circondata da possenti mura che celano la sua lunga storia, divisa fra antiche leggende sui Templari ed avvenimenti legati ai signori del feudo. Un piccolo gioiello incastonato alle pendici dei Monti Lepini che vi conquisterà immediatamente.

Breve storia di Sermoneta
Gli Annibaldi costruirono la Rocca agli inizi del XIII secolo, ma per un dissesto finanziario furono costretti a venderla alla famiglia Caetani, che in breve tempo entrò in possesso anche dei paesi vicini, San Donato e Bassiano. Il castello fu ampliato e fortificato, anche se tutto il territorio era lontano dal mare e quindi piuttosto protetto dalle incursioni dei saraceni. Il feudo prosperò fino a quando i Caetani vennero scomunicati da papa Alessandro Borgia. Attualmente della struttura originaria rimane solo il maschio con una controtorre, detta il "maschietto", poiché tutto il castello fu completamente ricostruito nel 1500 da Antonio Sangallo il Vecchio nel brevissimo periodo in cui la famiglia Caetani fu cacciata (dal 1500 al 1504) e vi furono ospitati il Valentino e Lucrezia Borgia. Alla morte del papa, infatti, i Caetani tornarono in possesso del feudo che prosperò per molto tempo, diventando un centro economico di grande rilevanza. Bonifacio VIII acquistò tutto il feudo compreso il Castello e le terre di Ninfa ma nel 1798 i francesi conquistarono la cittadina portando via 30 cannoni e gran parte dei beni in essa contenuti. Ora potete visitare il castello ed approfondirne la storia grazie alla fondazione Caetani che si occupa della sua gestione.

Girovagando per i vicoli di Sermoneta alla ricerca dei simboli dei Templari
Ogni angolo, ogni vicolo, ogni scalino ed ogni muro di questa cittadina è permeata della simbologia tipica dei Cavalieri Templari che hanno lasciato ovunque le loro tracce, tanto che molti non fanno più caso allo loro presenza. Eppure si tratta di scoprire una storia affascinante ed ancora oscura per molti lati, un’occasione per visitare Sermoneta ed i suoi dintorni in un modo diverso, scoprendo anche la bellezza delle sue architetture religiose e civili. Percorrete lentamente queste strade, facendo attenzione ai segni che incontrerete lungo il vostro cammino. I nodi di Salomone, gli omphatos o ombelichi che derivano dalla religione greca e le croci patenti, ovvero un cerchio al cui interno si trova una croce le cui braccia si allargano verso l’esterno, sono tutti segni inequivocabile della presenza dei Templari. Allo stesso modo potrete vedere l’iscrizione IHS sormontata da una croce che si lega alla confraternita del Nome di Gesù, fondata alla fine del 1500 da Beatrice Caetani.
Mentre girovagate per Sermoneta soffermatevi sulla cattedrale dell’Assunta, eretta nel XIII secolo sui resti di un tempio dedicato a Cibele. Essa ha forme romanico-gotico ma è stata più volte modificata nel corso dei secoli. L’interno è a tre navate con un’abside quadrata; sulla parete d’ingresso si trova un affresco che raffigura un Giudizio Universale attribuibile al Quattrocento. Sull’altare maggiore, invece, sono presenti momenti della vita di Maria, risalenti al Rinascimento. Arrivate, poi, al belvedere dal quale si gode di una splendida vista sulla pianura pontina e nelle cui vicinanze di trova la chiesa di San Michele Arcangelo al cui interno è custodita una pregiata tela che raffigura il Santo, opera di Francesco da Castello, pittore italiano della scuola fiamminga. Naturalmente è d’obbligo una visita al castello Caetani dove ha sede anche il Museo della Storia della Ceramica.

Sulle tracce dei Templari nell’Abbazia di Valvisciolo
Nella zona di Sermoneta è presente la più alta concentrazione di simboli e tracce lasciate dai cavalieri Templari in epoca medievale e rinascimentale ed è per questo motivo che vengono spesso organizzate mostre e manifestazioni ad essi legate. Molti sono i misteri che ancora devono essere scoperti ed altrettanto numerosi sono i simboli che si trovano tra i vicoli del borgo, sulle strade e lungo tutta questa parte di territorio laziale. L’Abbazia di Valvisciolo, però, rappresenta uno degli esempi più eclatanti della presenza dei monaci guerrieri nel Lazio. Essa fu fondata nell’VIII secolo da monaci greci e ricostruita poi nel XIII secolo dai Cavalieri Templari al loro ritorno dalle Crociate. La chiesa eretta nel 1240 e dedicata ai Santi Pietro e Stefano è di forma gotico-cistercense e richiama i Templari con la croce scolpita sopra al rosone. In questo luogo è presente anche il misterioso quadrato magico detto Sator, di origine latina ma spesso usato dai Templari, che si compone di cinque parole: Sator, Arepo, Tenet, Opera e Rotas che, se sovrapposte, formano un palindromo ovvero una frase identica a prescindere se letta da destra verso sinistra o viceversa. La particolarità del Sator presente a Valvisciolo ed unica al mondo fin’ora, sta nel fatto che le parole sono poste in forma radiale. Il significato simbolico è ancora oggetto di studio da parte degli ricercatori.
L’interno è caratterizzato da tre navate e da un coro con tre monofore. Il chiostro duecentesco è abbellito da una serie di eleganti colonnine che terminano con piccoli capitelli. Proprio qui è possibile osservare molti dei segni tipici dei Templari, che fanno esplicito riferimento alla simbologia cristiana come l’agnello, la lucertola e l’uccello. Nell’Abbazia si trova la Galleria Stanislao White, dedicata all’abate che la guidò fra la fine del 1800 e gli inizi del 1900 e presso la quale vengono custoditi preziosi dipinti di Goya, Reni, Rembrandt e molti altri. Insomma scegliendo Sermoneta come meta per una gita avrete davvero l’opportunità di scoprire un mondo misterioso ed affascinante lasciandovi guidare dai percorsi turistici ma anche dalla vostra curiosità e dal vostro istinto. Se ne avrete l’opportunità, inoltre, non tralasciate una visita ai giardini di Ninfa, voluti sempre dalla famiglia Caetani, che si occupò di preservare quest’area naturalistica di straordinaria bellezza.
Il Gallinara Camping Village ad Anzio, oltre ad essere una struttura confortevole e tranquilla, rappresenta il luogo adatto per visitare la costa laziale e l’entroterra. Sermoneta, ad esempio, può essere raggiunta in meno di un’ora percorrendo comodamente la SR148. Un’ottima opportunità di soggiorno alla scoperta di luoghi incantati.

15/04/2019
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