Anzio e dintorni: la favolosa Villa dell’Imperatore Tiberio a Sperlonga
Tra i borghi più belli del Lazio c'è sicuramente Sperlonga, adagiata sulla Riviera di Ulisse e a poco meno di 90 km da Anzio. La leggenda riporta le origini del luogo alla città di Amyclae fondata a quanto pare dagli spartani. In realtà, le uniche tracce storiche rinvenute sul territorio riportano all'epoca romana: si tratta della meravigliosa Villa di Tiberio.
Cenni storici
In passato Sperlonga aveva un fiorente commercio, in particolare di vini pregiati quali il Fundano e il Cecubo e l'antica Via Flacca non faceva altro che favorire tali scambi commerciali. Nel 1957, nel corso degli scavi per la costruzione della nuova Via Flacca, venne scoperto quello che si sarebbe rivelato uno dei più importanti siti archeologici dell'intero Lazio. Gli studiosi pensano sia la residenza ereditata da Tiberio dal nonno Marco Alfidio Lurcone, padre di Livia Drusilla nativa della città laziale di Fondi.
L'imperatore usufruì della villa fino al 26 d.C e qui si entra nella leggenda: Strabone, Svetonio e Tacito narrano infatti che mentre Tiberio era nel mezzo di un simposio nella Grotta di Sperlonga, si abbatté su di lui una frana dalla quale scampò solo grazie al provvidenziale intervento del prefetto Seiano che, con tale atto di coraggio, acquistò ancora più credito agli occhi dell'Imperatore. Tiberio però interpretò questo incidente, che causò comunque la morte di tre schiavi, come un cattivo presagio, decidendo così di lasciare la villa di Sperlonga e andare a Capri. In realtà pare che le continue alluvioni abbiano reso instabile la struttura rendendo dunque impossibile soggiornarvi ulteriormente.
Le vestigia della Villa di Tiberio
È attraverso il Museo Archeologico Nazionale, gestito dal Polo Museale del Lazio, che accederete al sito archeologico, che si stende per 300 mt sulla spiaggia di Sperlonga. Davanti ai vostri occhi appariranno solo vestigia, che però rendono bene l'idea della grandiosità della villa, i cui edifici degradavano dolcemente verso il mare antistante dove sorgeva anche un porticciolo privato: sappiate però che il complesso comprendeva anche un impianto termale, caserme per i soldati e le stalle. Immaginate le ville pompeiane, ancora oggi visibili nonostante l'eruzione vulcanica del Vesuvio che si è abbattuta su di loro: anche nella Villa di Tiberio dunque, gli ambienti ruotavano attorno ad un cortile porticato, compresi il forno per la cottura delle pagnotte di pane e la fornace. Successivamente, nel I d.C., è stato aggiunto un portico a due navate, elegantemente decorato con pasta vitrea, pitture e tessere di marmo policromo.
Se però c'è un ambiente che può riportarvi quasi a quei tempi sfarzosi della grande Roma, la Grotta di Sperlonga vi darà la netta sensazione di un'atmosfera sospesa. Raggiungete le falde del Monte Ciannito e lo scoprirete da soli: questa cavità naturale era il luogo in cui Tiberio banchettava circondato da sculture straordinarie, da giochi d'acqua e mosaici che hanno abbellito la grotta.
La bellezza mitologica della Grotta di Sperlonga
Avviandovi verso la Grotta di Sperlonga, noterete per prima cosa una peschiera, cioè una vasca rettangolare ricolma di acqua marina: dove oggi vedete nuotare pesciolini, pare un tempo vi fossero delle murene i cui nascondigli erano costituiti da anfore. Al centro della piscina, potete osservare il perimetro di quella che era un isolotto artificiale dove sorgeva la cenatio, adibita al relax e ai banchetti. Immaginate tutto intorno una zona spettacolare abbellita dalla presenza dei gruppi scultorei di Ulisse che trascina Achille morente e quello sul Ratto del Palladio (entrambi presenti, seppur rimaneggiati, nel Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga).
Prima di entrare nella grotta, osservate in alto la copia del Ganimede rapito dall'aquila posta sopra l'antro della cavità naturale: dentro si trova una seconda piscina, stavolta circolare, al centro della quale splendeva la scultura dell'attacco di Scilla contro la nave di Ulisse. Tra gli angoli più belli della grotta c'era senza dubbio il Ninfeo, abbellito dalla scultura dell'Accecamento di Polifemo e con un basamento velato di acqua.
Nel corso della vostra visita nella grotta potete poi scorgere con un po' di attenzione un'iscrizione in corrispondenza di una roccia modellata come la prua di una nave: quelle parole fanno riferimento alla nave degli argonauti "Argo", l'unica in grado di superare indenne gli scogli del Planktai.
I gruppi scultorei nel Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga
Se vi state chiedendo che fine hanno fatto i gruppi scultorei che abbellivano la Grotta della Villa di Tiberio, tornate al Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga, nato nel 1963 per contenere i preziosi reperti ritrovati nel corso degli scavi archeologici: vasi greci del V a.C. con classiche figure rosse, maschere teatrali, ritratti della famiglia imperiale, un curioso Oscillum e sculture quali Andromeda incatenata e la Fanciulla con tre porcellini. Il museo espone poi una lastra dove si decanta la bellezza delle opere presenti nella grotta: sicuramente si riferiva all'Odissea di Marmo, cioè quei gruppi scultorei narranti le vicende di Ulisse esposti nel museo.
Sotto una luminosissima cupola di vetro osservate il Gruppo Scultoreo di Scilla, col mostro marino in sembianze femminili che con i suoi tentacoli cattura i compagni di Ulisse, posto invece al timone con in testa il berretto a punta pileus. Dirigetevi adesso verso il gruppo scultoreo di Polifemo, ebbro di vino e disteso su uno scoglio, accecato dai compagni di Ulisse unico vestito tra tutti: osservate Odisseo che controlla se la lancia colpisce davvero l'occhio del ciclope.
L'altra scultura che non dovete perdere è quella che ritrae Ulisse che trascina Achille ferito mortalmente nel tallone, unica parte vulnerabile: in realtà di questa opera sono stati ritrovati parti della testa, del braccio e della gamba con il piede storto ed il tendine abbandonato sul terreno. Non lasciate il museo senza aver ammirato il Ratto del Ganimede in marmo pavonazzetto che rende benissimo il piumaggio dell'aquila nella quale si è impersonificato Zeus, nelle cui grinfie c'è il principe troiano.
Il Parco della Gallinara Camping Village sorge a circa 90 km da Sperlonga ed è il luogo perfetto dove soggiornare immersi in una lussureggiante aerea naturalistica, in soluzioni abitative dotate di ogni comfort e a due passi da alcune delle località più belle del Lazio.