Scoprire Anzio: Caligola, l’Imperatore Romano di Anzio
Caligola è stato il terzo Imperatore del popolo romano, faceva parte della dinastia giulio-claudia, ed è passato alla storia come uno dei governatori più folli che sono esistiti nel mondo.
Alcune notizie importanti sulla vita dell'Imperatore
Dovete sapere che Caligola nacque ad Anzio il 31 Agosto del 12 dopo Cristo, il suo nome di nascita era Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico e suo padre era un generale. Si disse che da giovane l'Imperatore fosse stato un abile auriga e che il nome Caligola derivasse dalle calighe, che erano delle piccole calzature dei legionari che costui era solito indossare. Dopo aver partecipato alle campagne militari dei Romani in Germania, e aver perso il padre in battaglia, il ragazzo ritornò in Italia con la madre. Nel corso degli anni, il giovane venne nominato Pontifex e Questore dall'Imperatore Tiberio, che ad un certo punto lo scelse anche come suo successore.
Il 16 Marzo del 37 Tiberio morì, e due giorni dopo Caligola venne eletto dal Senato Imperatore. L'arrivo di Caligola venne accolto dal popolo romano come l'avvento di un periodo roseo. E in effetti, in principio, il nuovo imperatore riuscì a non deludere le aspettative dei suoi sudditi, abbassando le tasse, concedendo delle amnistie, e organizzando delle feste. Dopo alcuni mesi, però, Caligola venne colto da una grave malattia, che lo trasformò ben presto da ottimo principe a tiranno. I senatori, osservando la pazzia dell'Imperatore, cercarono di farlo uccidere, e il loro piano si realizzò il 24 Gennaio del 41. In questo giorno, in occasione dei ludi palatini, alcuni pretoriani pugnalarono per trenta volte Caligola, che morì all'istante.
Quest'ultimo verrà ricordato per sempre come un tiranno, proprio come il padre.
Le strane follie di Caligola
Dopo pochi mesi di regno, Caligola, a causa di un'improvvisa malattia mentale, si trasformò in un essere malvagio e cinico, incominciò a sperperare il patrimonio del regno e ad andare a letto con le spose degli esponenti della nobiltà, vantandosi in pubblico delle sue conquiste amorose. Costui iniziò a condannare i Romani per ragioni molto futili e improvvisamente si trovò in situazioni in cui ordinò di far uccidere per ben due volte la stessa persona!
Tra le stravaganze dell'Imperatore, la più nota fu quella relativa alla sua abitudine di bagnarsi nell'oro, inoltre spesso beveva delle perle accompagnate con l'aceto di vino e faceva servire ai suoi ospiti delle carni d'oro. Questo tiranno era talmente folle, che si fece costruire anche due navi enormi, simili ai nostri odierni yacht. Le barche erano ricche di decorazioni e ospitavano gli arredi tipici di una corte. Queste navi gigantesche furono ritrovate nel lago di Nemi e furono molto utili agli archeologi per studiare la tecnica navale usata dai Romani. Entrambe le imbarcazioni però vennero disintegrate da un incendio durante il secondo conflitto mondiale.
Tra le nefandezze compiute da Caligola, ci fu poi quella riguardante il fatto che compì un incesto con le sue tre sorelle. Tra di esse, c'era anche la sorella più piccola Agrippina, che fu data in seguito in sposa a suo zio, il futuro Imperatore Claudio. Questo tiranno fece costruire pure una statua molto grande nel tempio di Gerusalemme, arrivando quindi a sfidare le tradizioni religiose dei giudei. La più famosa delle pazzie, messe in atto da questo despota, fu quella che lo portò ad eleggere come senatore il suo cavallo Incitatus. Tale comportamento fu un chiaro gesto di disprezzo nei confronti del Senato.
Questo regnante infine amava anche vestirsi da donna: si adornava con abiti in seta, e con braccialetti, anelli e scarpe prettamente femminili. Tra le follie di questo Imperatore romano, c'era anche quella che lo portava a considerarsi un dio in terra. A causa di ciò, Caligola si presentava spesso al suo popolo e davanti al Senato vestito come gli dei e i semidei, quali ad esempio Venere, Apollo, ed Ercole. Sappiate che in alcuni incontri pubblici, costui incominciò a parlare di sé come un dio e a farsi chiamare con il nome di Giove. Quest'ultimo era il suo dio preferito, tanto che con lui Caligola amava avere un rapporto confidenziale. A proposito di ciò, Svetonio raccontò che l'Imperatore, nel corso della giornata, di solito conversava con Giove Capitolino: un giorno, addirittura, iniziò a litigare con il dio, dicendogli o tu elimini me o io te. Alcuni storici ritennero che questa frase infamante, indirizzata a Giove, fosse dovuta al fatto che la divinità con fulmini e tuoni aveva impedito a Caligola di poter prendere parte ad alcuni spettacoli dei pantomimi.
Nel corso degli anni, l'Imperatore poi trasformò il tempio di Castore e Polluce in un luogo sacro in cui lui poteva essere venerato. Inoltre, ordinò la rimozione delle teste di alcune statue di varie divinità, facendole di volta in volta sostituire con la sua. Ad un certo punto, comunque, Caligola incominciò a farsi venerare come un dio vivente dai Romani e dai senatori, quando decise che tutti avrebbero dovuto inginocchiarsi dinanzi alla sua persona. Inoltre, stabilì che una festa in suo onore dovesse essere celebrata il 18 Marzo di ogni anno. Durante questa solennità, Caligola spesso diceva di essere la reincarnazione di Giove sulla terra, mentre alcune volte si faceva addirittura chiamare Venere, Mercurio, o Nettuno.
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