Il Lazio nel piatto: i gustosissimi “tartalicchi”

La cucina laziale
Qualità che, in maniera equilibrata, si fonde alla genuinità delle materie prime, andando a comporre un tutt'uno capace di deliziare ogni palato. Questo, insieme a tanto altro, è rappresentato dalla cucina laziale, una delle tradizioni gastronomiche italiane più antiche ed apprezzate. Si tratta di una cucina regionale che, analogamente ad ogni altra gastronomia che trapunta la nostra penisola, vede come propria cartina di tornasole tradizioni che, in un filo storico lungo secoli, sono state gelosamente tramandate di generazione in generazione. Dogma fondamentale della cucina laziale è identificabile nella valorizzazione dei prodotti locali, con una stagionalità degli ortaggi e degli ingredienti in generale che consente ad ogni commensale di gustarne pienamente ogni suo sentore. L'aumento graduale del tenore di vita generale ha certamente consentito la lenta formazione di una società multietnica, ma che tuttavia non dimentica di rimanere saldamente ancorata a direttive precise, quelle provenienti da mamme e nonne che costituiscono dei veri e propri custodi di una storia millenaria. L'incedere del tempo, malgrado abbia arricchito la cucina laziale di contaminazioni più o meno spiccate, ha però preservato quest'ultima da una serie di fattori potenzialmente deleteri.
I cucinieri laziali non si sono mai lasciati trasportare da tendenze del tutto esotiche che trovano nelle salse e nell'uso smodato delle spezie tutto ciò che le contraddistingue. Tale cucina si è infatti reinventata passo dopo passo, ricetta dopo ricetta. Preparazioni, queste di cui si parla, che hanno sfamato intere generazioni grazie ad un'attenta valorizzazione delle poche cose che, in tempi di magra, si aveva a disposizione. Scendendo maggiormente nel particolare, vi è ricchezza di ortaggi e di quelle parti animali prima sottovalutate e bistrattate. La cucina popolare laziale non è altro che lo specchio di un passato articolato e talvolta travagliato. Il territorio di questo spicchio d'Italia è fortunato, visto che può contare su produzioni d'eccellenza ed esportate ovunque.


I tartalicchi
Tra le tante ricette degne di essere attenzionate, non possono e non devono mancare i celeberrimi tartalicchi. Si tratta di frittelle che tra gli ingredienti principali prevedono l'utilizzo di patate. Un tubero, quest'ultimo, che viene largamente utilizzato a Guarcino ed Alatri, ridenti comunità dolcemente adagiate nel cuore dell'accogliente Ciociaria. Per volere della tradizione, queste sono servite in modo particolare durante le festività natalizie, ma non sono rari i casi i cui la loro preparazione sfiora anche il Carnevale e le sagre paesane, nelle quali queste sfiziose frittelle vengono servite ed offerte magnanimamente a tutti coloro che accorrono. Ma quali sono gli ingredienti dei tartalicchi? Ebbene, essi possono essere elencati nella maniera che segue:
- 1 kg di farina;
- 100 g di lievito;
- 500 g di patate;
- 1 pizzico di sale;
- olio extravergine d'oliva.
Prima della preparazione vera e propria, dovrete privare le patate della propria buccia, lessandole successivamente in acqua calda. L'indicatore di una cottura ottimale sarà rappresentato dal fatto che, dopo aver preso ua forchetta ed averne infilzata una, essa risulterà essere morbida senza opporre resistenza. Dopo aver fatto questo, le patate non vanno fatte raffreddare completamente. In caso contrario, diventerebbe molto difficile lavorarle.
All'interno di un recipiente capiente, vanno contemporaneamente versate la farina, del lievito sciolto in acqua ed un pizzico di sale, insieme ovviamente alle patate. Il composto va mescolato, con le mani o con l'ausilio di un robot da cucina, arrivando ad ottenere un impasto omogeneo e privo di grumi. Ultimato anche questo procedimento, mettete della pellicola trasparente sopra la terrina, lasciando riposare l'impasto in questione per non meno di dodici ore, in un ambiente caldo ed asciutto.
Trascorso questo lasso di tempo, versate l'olio extravergine di oliva in una pentola da bordi alti, aspettando che questo raggiunga la giusta temperatura. Quando questo sarà abbastanza caldo, immergete le frittelle. Un consiglio utile per evitare di sporcare eccessivamente il piano di lavoro sarebbe quello di bagnarsi le meni ad ogni trancio di pasta che andrà immesso in pentola, in modo tale che questo non si attacchi alle meni. Le forme che potrete donare alle frittelle sono le più disparate, e vanno da quelle tondeggiati fino ad arrivare a quelle maggiormente compatte. Non appena le frittelle avranno assunto una colorazione tendente al dorato, queste potranno essere scolate ed adagiate in un foglio di carta assorbente che avrà la funzione di privarle di tutto l'olio in eccesso.

Anzio e dintorni: cosa vedere
Tra le mete balneari più conosciute dell'intero Lazio, Anzio diventa annualmente approdo di migliaia di turisti. Essa è situata a circa 60 km da Roma. Anzio fu, finché non finì sotto l'egida di Roma, il centro principale dei Volsci, con un passato che pertanto ne ha ornato la superficie di testimonianze storiche che compongono un patrimonio sconfinato. Tra i monumenti più importati che potrete visionare nel centro storico vi sono la Chiesa di Sant'Antonio e la Basilica di Santa Teresa del Bambino Gesù. Potrebbe rivelarsi interessante anche una breve sosta al cimitero inglese, posto non molto lontano dal centro abitato. Per ciò che invece concerne i siti archeologici, sarebbe pressoché impossibile omettere da tale prestigiosa lista la Villa di Nerone.
In epoca imperiale, la struttura estendeva le proprie raffinate fattezze per circa 800 m lungo tutta la costa. La volontà di Nerone era proprio quella di edificare un edificio che riuscisse pienamente e rendere giustizia alla figura dell'imperatore. Dopo la sua morte, molti Cesari continuarono a dimorare qui. Intorno ad Anzio vi è, in ultimo, la riserva naturale di Tor Caldara. Non essendo stata intaccata dal proliferare di costruzioni cementizie, siffatta riserva ospita tuttora specie animali e vegetali dall'importante valore biologico. Per un soggiorno che possa definirsi indimenticabile, vi è Parco della Gallinara Camping Village. Attrezzato e ben gestito da uno staff qualificato ed altamente formato, esso risponderà in maniera puntuale a qualsiasi esigenza o richiesta da parte di un villeggiante che qui si sentirà come a casa propria.

14/01/2020
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