La pinsa Romana, l’antenata della Pizza
La pinsa romana è una delle pietanze tipiche della Capitale: tantissime le combinazioni gustose da poter mangiare. Ecco tutto quello che serve sapere su questo piatto tipicamente romano.
La storia della pinsa romana
Quando sentite parlare della pinsa romana il pensiero non può che andare alla classica pizza. Eppure vale la pena ricordarvi che si tratta di un errore che, pur essendo alquanto diffuso, non va commesso. Queste due pietanze differiscono alquanto l'una dall'altra a partire innanzitutto da quella che è la loro nascita. La storia parla della pinsa come dell'alimento che può essere definito a tutti gli effetti l'antenato della pizza napoletana. Addirittura si hanno testimonianze storiche che parlano della presenza della pinsa nelle antiche civiltà che hanno vissuto in Lazio, su tutti gli Etruschi. Proprio loro sembra siano stati i primi a preparare la pinsa e a fare in modo che questo diventasse un piatto-icona della città di Roma in particolar modo. La pinsa si caratterizza per essere una focaccia che si ottiene dal mix di diversi cereali poveri, ovvero miglio, avena, farro, orzo che vengono mescolati con acqua e sale. Alla fine si arriva ad un impasto caratteristico e che permette di creare la pinsa tradizionale romana. Il suo nome non è certo casuale: pinsa deriva dal latino, e nello specifico dal verbo "pinsare" che vuol dire pestare. Infatti dopo aver creato l'impasto della pinsa, essa viene schiacciata e pestata così da permettere la cottura nella sua caratteristica forma più allungata rispetto alla comune pizza tonda. Alcuni esperti di gastronomia storica parlano anche di testimonianze della presenza della pinsa già ai tempi dell'Eneide: si tratta del I secolo a.C. e stando a quanto scritto nel settimo libro del racconto fu Enea a mangiarla assieme ai suoi figli. Molti la riconducono alla pinsa dato che la mangiò non appena fu accolto in Lazio dal re Latino e da sua figlia, Lavinia. Questo gesto di accoglienza non è passato inosservato e perciò viene collegato alla pinsa che è un piatto romano che era riservato sempre agli ospiti. Sicuramente la pinsa visse un altro periodo di grande diffusione all'epoca dell'Antica Roma, quando si preparava soprattutto tra il popolo visti anche i suoi ingredienti fondamentalmente accessibili a chi era in grado di lavorare la terra. La pinsa in questo periodo storico veniva preparata non solo come alimento, ma anche come atto di rispetto nei confronti delle divinità e dei sacerdoti. Non era infatti raro che i plebei, ovvero esponenti della classe popolare, decidessero di offrire pinsa agli dei per ingraziarseli e fare il possibile per avere la loro benevolenza. Bisogna comunque precisare che la pinsa è sempre stata una pietanza utile per chi si trovasse a condividere un pasto con altre persone. Pur non essendo un piatto di quelli adatti agli sposalizi o alle cerimonie religiose, a quell'epoca non mancava di certo la pinsa sulla tavola delle persone che facevano parte della classe dei plebei. E ciò fa capire perché la popolazione romana ancora oggi ritenga questo prodotto alimentare una vera e propria ricchezza con cui deliziare i tantissimi turisti che arrivano a Roma.
Un piatto tradizionale secondo la ricetta storica
Tenete conto che la pinsa romana è una pietanza molto saporita e che vi garantirà la possibilità di immergervi nella storia enogastronomica di questo territorio. Innanzitutto vale la pena ricordare che all'interno dell'Eneide si parlava della pinsa romana come dell'accompagnamento giusto per carni gocciolanti di sugo. La pinsa era cotta su delle braci che venivano ricavate da pietre che si posizionavano proprio sui carboni. Oggi comunque la pinsa romana ha subito una serie di rivisitazioni che vi permetteranno di gustarla in diverse maniere. Infatti sono numerosi i ristoranti e le trattorie della Capitale dove si possono mangiare svariate tipologie di pinse. Non solo come pasto completo oppure come accompagnamento, ma anche nella sua versione dietetica sta trovando grande successo. La pinsa si caratterizza per essere un prodotto tipico del Lazio che non presenta apporto calorico eccessivo: indicato perciò nel caso in cui stiate provando a dimagrire o comunque a mantenere il vostro peso forma. Per capire ciò basta analizzare la sua composizione che prevede farine di grano tenero, frumento, soia e anche riso. Senza dimenticare che l'utilizzo del lievito madre in combinazione con un'elevata idratazione e con la lievitazione lunga permette di dare vita ad un risultato molto leggero e nel contempo saporito. La pinsa contiene generalmente un ridotto quantitativo di carboidrati complessi, quasi nullo invece quello di grassi e proteine. Avrete modo di assaporare diverse varianti, anche in base alle differenti tipologie di farine che vengono usate per l'impasto (farina 00, farina di riso, farina di soia, farina di frumento). Inoltre vale la pena ricordarvi che la tradizione la fa da padrona per quanto concerne la pinsa. Dunque difficilmente troverete delle pietanze completamente rivoluzionate, dato che la pinsa è un prodotto tipico molto delizioso mantenendo il metodo classico di preparazione. Il segreto della vera pinsa romana sta nel garantirgli un impasto leggero grazie alla giusta calibrazione tra la quantità di riso utilizzata e la capacità di assorbimento dell'umidità.
E questo spiega perché la pinsa non è un alimento stagionale, ma quello indicato per qualsiasi stagione: che sia inverno o estate non vi stancherete mai di mangiarne anche solo un pezzo. Ovviamente tutto questo sta ad indicarvi quella che è la base giusta per una pinsa deliziosa e che risulta elemento fondamentale per dare sfogo alla fantasia degli chef. Infatti a Roma avrete modo di assaggiare svariate combinazioni, alcune molto particolari e che saranno un'esperienza unica per il vostro palato. Se vi trovate al Parco della Gallinara Camping Village non potrete non fare tappa in una delle celebri pinserie di Roma e delle zone limitrofe. Potrete mangiare delle ottime pinse condite, ad esempio, con gli ingredienti tipici della carbonara o anche con quelli della cacio e pepe, fino ad arrivare a quella con fiori di zucca o con alici e pomodoro. Tra gli abbinamenti tradizionali e che sono vivamente consigliati potreste optare per la pinsa con lardo, ricotta e amaretti oppure per quella con baccalà, crema di finocchio, arance e olive nere. Combinazioni deliziose e che saranno un autentico piacere per chi ama mangiare piatti tipici laziali.