Lazio nel piatto: lo squisito sedano bianco IGP di Sperlonga

Poco più a sud del traffico caotico della Città Eterna, il paesaggio si apre a scenografie del tutto inaspettate e a suggestioni particolari che conducono il viaggiatore attraverso colline dolcissime, litorali tirrenici incantevoli e splendidi borghi ricchi di preziosi gioielli artistici.
Ma non fu sempre così; la zona, in effetti, è stata nel corso degli anni oggetto di un progressivo mutamento.
L'agro pontino, infatti, è una vasta area geografica che soltanto un secolo fa poteva essere tranquillamente considerata come una sorta di bacino amazzonico per il nostro Paese.
Doveva presentarsi agli occhi dei rari visitatori come una distesa pianeggiante coperta da una foresta rigogliosa con splendidi laghi, dune di sabbia fino al mare e popolata da rarissime specie endemiche.
L'ambiente era inoltre caratterizzato dalle celeberrime paludi pontine che, fin dai tempi più antichi, avevano contribuito a mantenere la zona selvaggia e malsana, scarsamente abitata e difficilmente raggiungibile in conseguenza delle precarie vie di comunicazione che venivano periodicamente allagate.
Soltanto durante il regime fascista l'agro pontino fu interessato da un'ampia opera di bonifica; un'impresa titanica nata dall'idea di recuperare una fascia territoriale considerata assai degradata, consegnare nuovi terreni ai coltivatori e, infine, una grandiosa opera di propaganda per il fascismo. Furono circa 80.000 gli ettari pontini ad essere bonificati con la costruzione di un numero incalcolabile di canali di drenaggio delle acque e di infrastrutture pubbliche; molti furono i borghi rurali creati per accogliere i numerosi lavoratori giunti soprattutto dall'Italia settentrionale ed evidenti sono ancora oggi le testimonianze di architettura razionalista presenti nei luoghi.
L'agro pontino, nonostante i faticosi cambiamenti maturati nel tempo, non ha perduto del tutto il fascino selvaggio dei luoghi ed è una riscoperta di suggestioni ed emozioni particolari. A circa 50 chilometri dal capoluogo di provincia, Latina (l'antica Littoria per restare in tema), si trova uno dei borghi più belli d'Italia.
Sperlonga, conosciuta per lo splendido litorale, al quale da circa vent'anni consecutivi viene riconosciuto il prestigioso riconoscimento della bandiera blu, per il bellissimo centro storico e per la splendida villa dell'Imperatore romano Tiberio, è altresì nota per essere l'indiscussa regina nella produzione dello squisito sedano bianco.
Se, come noto, la cultura e la tradizione di un luogo si manifestano anche attraverso le prelibatezze del palato, è proprio arrivato il momento di andare alla scoperta di un protagonista assoluto sulle tavole pontine e non, riconosciuto dal 2012 come un prodotto geograficamente protetto (IGP).

La storia del sedano bianco di Sperlonga
La regione Lazio è storicamente una delle massime zone di produzione del sedano da coste; volendo restringere ulteriormente l'ambito geografico è possibile affermare che l'area compresa tra i comuni di Sperlonga e Fondi è senza dubbio leader di mercato nella produzione dell'ortaggio grazie alla specificità delle caratteristiche climatiche e dei terreni.
La coltivazione del sedano è nata, più o meno, intorno agli anni Cinquanta con la produzione, in una prima fase, della varietà verde. Soltanto nel decennio successivo, infatti, è stata introdotta la produzione della varietà bianca.
La zona di elezione della coltura fu, principalmente, quella dei "Pantani" un territorio compreso tra il Lago Lungo di Sperlonga ed il comune di Fondi contraddistinto da peculiarità territoriali tali da rendere unica ed inconfondibile la produzione dell'ortaggio bianco.
Si tratta, infatti, di zone interessate da falde acquifere di superficie situate tra il mare e le aree che furono oggetto di bonifica; tali terreni, contraddistinti da un elevato grado di salinità circolante, dalla natura argillosa e dalla massiccia concentrazione di minerali come ferro, zinco e rame, rappresentarono l'habitat naturale di coltivazione del sedano bianco. Il clima della zona, inoltre, è di tipo marittimo ma temperato era ed è ideale per conferire all'ortaggio caratteristiche uniche sia di sapore che organolettiche.
La coltivazione, dapprima disposta in area libera e poi in coltura protetta, ha conosciuto un rapido consenso fra il pubblico ed è passata rapidamente dall'essere un ortaggio di nicchia, conosciuto soltanto nei mercati rionali romani, ad essere una verdura assai ricercata per le sue peculiarità.

Le caratteristiche del sedano bianco
Il sedano bianco di Sperlonga IGP, appare alla vista di colore bianco con sfumate venature verde chiaro; le coste della pianta sono poco marcate ed il gusto vira verso un sentore dolce e soltanto parzialmente aromatico.
I semi della pianta, accuratamente selezionati, vengono impiantati durante il periodo estivo e successivamente trapiantati quando la lunghezza della pianta stessa si aggira intorno ai 10 centimetri.
La crescita dell'ortaggio necessita di irrigazione e di cura per difenderlo dall'aggressione di erbe infestanti soprattutto nei primi due mesi; la raccolta avviene manualmente recidendo l'ortaggio con un coltellino.
Il sapore inconfondibile del sedano bianco è apprezzato soprattutto da tutti coloro che amano consumare la pianta cruda o in piacevoli pinzimoni, ma sono molteplici le applicazioni in ambito culinario.


Le ricette
La gastronomia pontina è caratterizzata da una solida tradizione locale; l'utilizzo in cucina di ingredienti del territorio ha reso i piatti tipici del luogo originali, sani e particolarmente gustosi.
Il sedano bianco, grazie alle sue peculiarità ed al suo gusto dolce, trova nell'abbinamento con il pesce azzurro una vera e propria delizia per il palato. Se non avete ancora provato la tartara di palamide con una spruzzata di sedano bianco di Sperlonga è arrivato senz'altro il momento di farlo.
L'ortaggio viene altresì impiegato per gustosi antipasti, prelibati risotti e originalissimi dessert come il sorbetto ed il gelato al sedano bianco.
Le ricette non sono troppo impegnative da replicare, ma non c'è niente di più piacevole che assaggiarle in loco.

Il Parco della Gallinara Camping Village
Per una gustosa immersione culinaria nei piatti tradizionali a base di sedano bianco, non c'è nulla di più indicato che un itinerario alla scoperta dell'agro pontino e delle sue molteplici bellezze.
Come base di partenza vi consigliamo di soggiornare qualche giorno al Parco della Gallinara Camping Village di Anzio situato in una posizione strategica per raggiungere i luoghi più belli dell'agro romano e dell'agro pontino.
Oltre a godere della struttura e della sua magnifica spiaggia, avrete la possibilità di andare alla scoperta dei dintorni in un clima disteso e piacevolmente rilassato.

16/10/2019
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