Lo sbarco dei soldati britannici ad Anzio durante la Seconda Guerra Mondiale
Il Lazio è stata la culla di una delle più grandi civiltà del mondo, quella romana. Molte personalità che avete studiato sui libri di scuola hanno avuto qui i natali, in particolare nell'antica Antium dove nacquero ad esempio Caligola e Nerone, le vestigia della cui villa a strapiombo sul mare dominano ancora oggi solenni la costa. La città di Anzio però è legata anche ad un periodo più vicino a noi. La Seconda Guerra Mondiale che, proprio presso questa cittadina costiera laziale, ha visto infatti svolgersi una delle più violente battaglie del conflitto: lo sbarco ad Anzio.
Cenni storici
Avrete certamente sentito parlare dello sbarco in Normandia, in Francia. Eppure a due passi da voi, nel Lazio il 22 gennaio del 1944, gli alleati decisero di approdare sulle sabbiose spiagge di Anzio allo scopo di accerchiare i tedeschi che in quel momento occupavano Montecassino, tagliare loro i rifornimenti provenienti dalla Via Casilina e dalla Via Appia, per poi marciare su Roma.
L'operazione denominata Shingle avvenne in piena notte, alle ore 2.45: pensate che in nemmeno ventidue ore gli alleati sbarcarono con più di 36.000 uomini.
I tedeschi non stettero a guardare e cercarono di fermare l'avanzata alleata allagando l'Agro Pontino, ma ciò non fermò i generali statunitensi Lucas e Clark che decisero di avanzare ancora: se gli americani dovevano puntare su Cisterna Latina prima e Velletri poi, i britannici avevano il compito di conquistare la stazione di Campo Leone e poi Albano.
Ma la divisione tedesca Goering li respinse violentemente, tanto che la testa di ponte creata dagli alleati sulla spiaggia di Anzio venne spinta sin quasi in mare: dovete sapere che in una sola settimana, dal 16 al 22 febbraio, gli americani perdono più di 500 soldati.
Ma ciò che poteva essere un fallimento, con calma si avviò verso il successo: il nuovo generale Truscott ordinerà un incessante mitragliamento dei tedeschi da terra e mare, fino allo sperato arrivo di 250 aerei alleati.
La battaglia proseguirà poi sulla Linea Gustav e solo a fine maggio gli alleati conquisteranno Cisterna, Aprilia e Velletri fino all'entrata a Roma il 4 giugno.
Il Museo dello Sbarco ad Anzio
Studiare la Seconda Guerra Mondiale non è mai, fortunatamente, come viverla sulla propria pelle come invece hanno fatto i nostri padri o nonni.
Un modo per poter anche solo avvicinarsi a quegli anni sanguinosi è quello di visitare il Museo dello Sbarco, sito in Villa Adele risalente al '600 e che potete raggiungere facilmente a piedi dalla vicina stazione ferroviaria: è stato fondato nel gennaio del 1994, a cinquant'anni dallo sbarco, su iniziativa dei numerosi soci del "Centro di Ricerca e Documentazione sullo Sbarco e la Battaglia di Anzio". Prima di entrare non potete non notare, ben evidenti, un originale motore a 9 cilindri di un aeroplano, con accanto un'elica. Si tratta di un museo piccolo, ma molto completo che comprende una biblioteca, un'emeroteca, una nastroteca ed una fototeca: tutto è organizzato nell'ottica di una suggestiva rivisitazione storica che condanna gli orrori della guerra, sottolineando sempre un messaggio di pace.
Tenendo conto che la collezione di reperti viene continuamente incrementata da donazioni provenienti da altre associazioni e musei, ogni singolo reperto che osserverete nelle bacheche e nelle vetrinette è assolutamente autentico: vi sono armi e uniformi degli alleati quali quelle del Regio Esercito e quelle mitiche del PAI (Polizia dell'Africa Italiana), decorazioni e bandiere, foto d'epoca e minuziosi piani di battaglia.
Nella maggior parte dei casi gli oggetti sono stati recuperati da aerei e da navi naufragate con i loro equipaggi e che oggi giacciono, immobili ma mai dimenticate, sul fondo del Mar Tirreno: si tratta in particolare della nave ospedale "St David" e degli incrociatori britannici "Spartan" e "Janus".
In particolare nella sezione inglese del museo potrete ammirare reperti davvero rari, tra i quali l'elmo riportante la scritta "HMS SPARTAN" in riferimento all'incrociatore affondato nel mare davanti Anzio il 29 gennaio del 1944.
Durante la visita al museo, vi capiterà di assistere ad un filmato la cui colonna sonora è del leggendario gruppo britannico dei Pink Floyd: non è un caso, in quanto viene diffuso in memoria del padre del noto componente della band, Roger Waters che, proprio durante i giorni successivi allo sbarco ad Anzio, perse la vita. Dodici brani contenuti nell'album "The Final Cut", ricchi di forti messaggi pacifisti, sono dedicati proprio al signor Eric Fletcher Waters.
In memoria dei caduti
Appena usciti dal museo, sempre sulle tracce dei luoghi legati allo sbarco dei soldati alleati ad Anzio, dirigetevi verso la centrale Piazza Pia e da qui, percorrendo Via XX Settembre, giungerete davanti al Monumento dedicato alla piccola Angelita: si ricorda con questa opera la bimba che un soldato, parte del corpo dei Reali Fucilieri di Scozia, incontrò in lacrime subito dopo lo sbarco.
Se dopo aver visitato questi toccanti luoghi, volete rendere omaggio ai caduti dello sbarco, 7 km a nord del centro di Anzio sorge il cimitero britannico Le Falasche dove sono sepolti 2278 militari: ad accogliervi la marmorea Pietra del Ricordo, con sullo sfondo l'alta Croce del Sacrificio.
Un altro luogo suggestivo è poi il Cimitero Americano di Nettuno, al confine con il territorio di Anzio: potete raggiungerlo percorrendo la Riviera Zanardelli che lambisce le spiagge dello sbarco, con sullo sfondo l'iconico scoglio del Circeo ed i Monti Lepini. Questo sacrario riunisce più di 8000 caduti, non solo morti durante l'operazione Shingle ma anche nelle campagne di Roma e Sicilia. Un quieto laghetto, stridente con la causa madre di quel luogo, vi accoglie all'ingresso abbracciato tutto intorno da alti cipressi: poco oltre una distesa di croci bianche vi farà sussultare il cuore, memoria di giovani vite spezzate ancor prima di sbocciare. Molto toccante il monumento "Fratelli in Armi" che ritrae un marinaio ed un soldato abbracciati, mentre entrando nella cappella del Sacrario potrete leggere sulle bianche pareti i nomi degli oltre 3000 dispersi statunitensi.
Il Camping Village Parco della Gallinara si trova a soli 11 km da Anzio e dai luoghi legati allo sbarco degli alleati britannici ed americani. Costituisce dunque la soluzione perfetta per visitarli, ma anche per apprezzare le bellezze naturalistiche del Parco della Gallinara, godendo di ogni comfort e in totale tranquillità.